Cabaret tragico opera panica

CABARET TRAGICO – OPERA PANICA

(2017)

di Alejandro Jodorowsky

regia e spazio scenico: Fabio Cherstich
traduzione di Antonio Bertoli

costumi di Gianluca Sbicca

con Valentina Picello, Loris Fabiani
Matthieu Pastore, Francesco Sferrazza Papa,
e con i DUPERDU Marta Maria Marangoni e Fabio Wolf
autori e interpreti delle canzoni originali dello spettacolo

Spettacolo vincitore del premio NEXT 2016 – 2017 del Comune di Milano

Produzione Teatro Franco Parenti di Milano

Lo spettacolo è pensato come un pastiche indisciplinato e visionario, un cabaret tragicomico come la nostra esistenza.  Sul palco si alternano una selezione delle 26 mini-pièce che compongono il testo originale con songs philosophique dal sapore brechtiano, piccoli balletti e alcune video-pantomime. Quattro attori interpretano i tanti personaggi protagonisti del testo, accompagnati dalla musica composta ad hoc ed eseguita dal vivo dal duo di musicisti milanesi Duperdu’. Durante la preparazione dello spettacolo ho incontrato Jodorowsky a Parigi per parlare con lui del testo e mi è rimasta impressa una frase che mi ha detto citando il suo manifesto per un teatro panico “ I romani dicevano “Io” indicandosi la pancia. Per loro il cervello era solo un congelatore delle idee che nascono calde all’altezza dell’ombelico. Il teatro si esprime con l’inconscio. Bisogna permettere ad esso di fluire in scena con la stessa libertà con cui sgorgano i sogni.

È un testo che ho conservato gelosamente dentro a un cassetto come un sogno da molti anni, da quando ho incontrato Antonio Bertoli, amico e traduttore di Jodorowsky che mi ha regalato la versione ciclostilata del testo dicendomi: “una volta letto non potrai più farne a meno”. Aveva ragione. A distanza di 16 anni da quell’incontro lo metterò finalmente in scena.

Fabio Cherstich