l’appuntamento storia di un cazzo ebreo

L’appuntamento, ossia la storia di un cazzo ebreo

(2022)

di Katharina Volckmer

adattamento Fabio Cherstich e Katharina Volckmer
 regia, spazio scenico Fabio Cherstich
 
 con Marta Pizzigallo

e con Riccardo Centimeri

luci Oscar Frosio

musiche originali Luca Maria Baldini

 assistente alla regia Diletta Ferruzzi

macchinista Marco Pirola

fonico Emanuele Martina

sarto Giacomo Pietro Viganò

 Si ringrazia Artemide per la luce, nel ricordo di Ernesto Gismondi
 
foto di scena di Luca Del Pia 

 

produzione Teatro Franco Parenti e Festival dei due mondi di Spoleto 

In un elegante studio medico di Londra, una giovane donna è distesa sul lettino. Scorge a malapena i capelli radi e le mani raffinate del suo medico, il dottor Seligman, mani a cui ha affidato la scelta più radicale e rivoluzionaria della sua vita. Dal romanzo sovversivo, irriverente e audace di Katharina Volckmer – Un cazzo ebreo – nasce questo nuovo spettacolo che mette a nudo il nucleo più disarmato della vita interiore della protagonista, interrogandosi sul potere della riparazione e mostrandoci come possiamo rimediare ai fatti della storia con le nostre più intime scelte personali.Un flusso di pensieri che la protagonista, nata e cresciuta in Germania e trasferitasi a Londra, fa sbandare vorticosamente tra inconfessabili fantasie sessuali con protagonista Hitler, idiosincrasie folli e liberatorie, la memoria di una madre autoritaria e di un padre volatile, la vergogna di un’eredità irrimediabile, il senso di isolamento in una società che ci vuole per forza normali, privi di contraddizioni nei nostri corpi felici, e il racconto di un amore non convenzionale, mai sufficiente, eppure totale. Attraverso un dispositivo visivo che rende il palcoscenico un laboratorio per le immagini, il pubblico assiste di immagini percorso mentale che porta al cambio di sesso della protagonista, un caleidoscopio di pensieri che invadono il suo cervello e sembrano modificare la percezione che lei stessa ha del suo corpo e della sua storia. L’esordio esplosivo di una nuova grande voce letteraria internazionale di fronte alla nostra irriducibile solitudine, suggerisce le uniche possibili risposte: accettarsi, perdonare, amare.